Il saggio si propone la disamina del principio Delle responsabilità, contenuto nell’art. 46 della Carta del Carnaro, in un’ottica storico-costituzionale e comparata. Redatta nel 1920 da Alceste De Ambris e Gabriele d’Annunzio, la Carta rappresenta un esperimento giuridico inedito, capace di subordinare anche il potere giudiziario ad un controllo orizzontale e diffuso. L’articolo analizza le implicazioni teoriche e normative della responsabilità penale e civile dei magistrati, anticipando il dibattito contemporaneo sull’accountability dei pubblici poteri. Attraverso il confronto con le costituzioni coeve – lo Statuto Albertino, la Costituzione di Weimar il Bundesverfassungsgesetz austriaco o la Costituzione della RSFSR –, si mette in luce l’originalità fiumana come modello alternativo e precoce di bilanciamento democratico. Lungi dall’essere un mero documento simbolico, la Carta del Carnaro propone una visione ancora attuale della giurisdizione come servizio responsabile e revocabile, orientato alle istanze della collettività. In tale prospettiva – si ritiene – essa è in grado di fornire spunti significativi in un frangente dominato da un acceso dibattito sul ruolo e sulla struttura della magistratura.
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This essay aims to examine the principle of responsibility enshrined in Article 46 of the “Carta del Carnaro” from a historical-constitutional and comparative perspective. Drafted in 1920 by Alceste De Ambris and Gabriele d’Annunzio, the Carta represents an unprecedented legal experiment, capable of subjecting even the judiciary to a horizontal and widespread form of control. The article explores the theoretical and normative implications of criminal and civil liability for members of the judiciary, anticipating the contemporary debate on the accountability of public powers. Through a comparison with coeval constitutions (Statuto Albertino, the Weimar Constitution, the Austrian Bundesverfassungsgesetz or the Constitution of RSFSR), the Fiume model is highlighted as an original and early alternative of democratic checks and balances. Far from being a mere symbolic document, the “Carta del Carnaro” offers a still-relevant vision of the judiciary as a revocable and responsible service, at the disposal of the community. In this sense, it is believed to offer useful insights at a time marked by an intense debate on the role and structure of the judiciary.
Mattia Cervoni
Dottore magistrale in Scienze giuridiche per l’internazionalizzazione e l’innovazione dell’impresa – Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara
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*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.





