La decisione della Corte d’Appello di Roma, assentita dal Procuratore generale, di non convalidare l’arresto del generale libico Al-Masri, operato dalla Polizia giudiziaria su mandato della Corte Penale Internazionale, è stata fondata sul presupposto che alla procedura de qua non possano applicarsi le norme relative alla procedura di estradizione. Nell’un caso si richiede l’atto di impulso del Ministro della giustizia, nell’altro caso non è necessario; da qui la declaratoria di irritualità dell’arresto operato dalla Polizia giudiziaria di propria iniziativa, senza il previo impulso ministeriale. Non sono mancati alcuni commenti critici della dottrina, che assumono la natura interamente “giurisdizionalizzata” della procedura e la correlativa legittimità dell’iniziativa diretta della Polizia giudiziaria per motivi di urgenza. L’Autore concorda con l’interpretazione della Corte di Appello, ritenendo che le decisioni della CPI abbiano una specifica rilevanza politica, sotto il profilo della potenziale incidenza nelle relazioni tra Stati sovrani, tale da rendere necessario l’atto di impulso dell’organo politico.
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The decision of the Appeals Court of Rome, supported by the Chief Prosecutor, not to validate the arrest of Libyan General Al-Masri, carried out by the Judicial Police, acting on a warrant issued by the International Criminal Court, was based on the assumption that the rules governing extradition procedures did not apply to the procedure in question. The latter required a “triggering act” of the Minister of Justice, which is unnecessary in the former case. Hence the decision whereby the arrest by the Judicial Police, on its own initiative, without the Minister having first issued a triggering act, was irregular. This led to a spate of critical commentaries by legal theorists, based on the assumption that the procedure is “jurisdictionalised” and that, therefore, the Judicial Police was justified in taking prompt action. The Author agrees with the interpretation of the Court of Appeals, in view of the fact that decisions adopted by the ICC have a specific political relevance, in terms of their potential impact on relations between sovereign states and therefore require a “triggering act” by the political authorities.
Alì Abukar Hayo
Ordinario di Diritto penale nell’Università degli Studi di Roma “Unicusano”